martedì 25 dicembre 2012

Visita alle collezioni civiche di Palazzo Te, a cura di Giulia Rebuzzi

Il 19 dicembre 2012 la classe 1ASA si è recata a visitare le collezioni civiche di palazzo Te a Mantova. Il professore di storia ci ha accompagnato. Le prime sale delle collezioni accoglievano i quadri della collezione Mondadori, seguita dalla sezione mesopotamica. La esposizione poi è proseguita con i reperti sulla civiltà egizia. Quello che mi ha attratto di più è stato un sarcofago il cui termine significa "che mangia la carne" , in legno, ricoperto con scritture geroglifiche e ornato da decorazioni raffiguranti vari elementi e simboli religiosi appartenenti alla civiltà egizia. Il sarcofago apparteneva a uno scriba : una volta aperto il grande sarcofago in legno si trovava un sarcofago di dimensioni ridotte rispetto al primo in oro in cui al suo interno giaceva il corpo del defunto ricoperto da delle bende di lino che servivano a conservare il corpo nel tempo. Successivamente abbiamo visto anche delle teste di faraoni in cui mancava il naso perché una volta che veniva eletto un nuovo faraone non si rifaceva la scultura ma si sostituiva la parte che non assomigliava al nuovo faraone: una di queste teste indossava una benda a righe blu e oro chiamata "nemes": blu perché rappresentava l’acqua del Nilo fiume di rilevante importanza per gli egizi, e oro perché rappresentava il colore della sabbia del deserto. In seguito abbiamo ammirato il piede di una dea della fertilità, la dea Uto, che in base alle dimensioni del piede si presume che fosse molto alta. Proseguendo la visita della mostra abbiamo osservato delle statuette dette ushapti che rappresentavano il faraone ed erano di diverse dimensioni e colori soprattutto verdi, blu e nere con scritture geroglifiche. Gli egizi ritenevano che fossero statuette che lavoravano al posto del defunto nell’aldilà. Poi abbiamo notato anche degli amuleti che si inserivano sopra il corpo del defunto perché lo proteggessero e gli portassero fortuna e ognuno di questi corrispondeva a un simbolo o segno dei geroglifici. Successivamente il prof ci ha mostrato i vasi canopi realizzati in pietra in cui in tempi remoti si contenevano le viscere del defunto. Abbiamo visto anche dei ciondoli di collane appartenenti alle dee e regine egizie e anche degli orecchini, in più erano esposti anche due statuette: una nera in legno liscio che sembrava appena realizzato perché era stata sottoposto a un processo di ceratura che consisteva nel pulire o immergere l’oggetto nella cera per renderlo liscio e lucido, l’altra statuetta invece raffigurava sempre il dio dei morti Anubi ma era realizzata in pietra. Veniva rappresentato spesso il Dio Anubi perché rappresentava il passaggio del corpo vivo a quello morto. L’ultimo reperto che abbiamo notato è stata una statuetta raffigurante il gatto nero che gli egizi consideravano sacro.

Una volta conclusa la mostra il prof. di storia ci ha mostrato le sale principali di Palazzo Te come la sala dei cavalli che Giulio Romano ha dipinto in modo che sembra che ti guardino, la sala dei Giganti, sala di Amore e Psiche, ogni affresco raffigura la storia di Psiche, sala dei venti, sala di Ovidio ,camera del sole, sala dei bassorilievi e sala dei Cesari.

Giulia Rebuzzi