venerdì 28 dicembre 2012

La civiltà minoica, a cura di Simone Manini

La civiltà minoica



La civiltà minoica si è sviluppata sull’isola di Creta che si trova nel mar Mediterraneo a sud-est della Grecia. La vantaggiosa posizione geografica dell’isola favorì il sorgere della prima civiltà mediterranea e di un fiorente impero marittimo che dal mar Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva l’Egitto, la Siria, il mar Nero. A studiare la civiltà minoica fu Sir Artur Evans che fu un archeologo inglese che nei primi anni del 1900  comprò un appezzamento di terra dopo aver condotto degli studi: cominciò a scavare, sotto 10 metri di terra trovò i palazzi delle città di Festo e Cnosso. Cronologicamente la civiltà minoica visse dal 3000 a.C. fino al 1000 a.C. La civiltà minoica e i suoi palazzi furono distrutti intorno al 1500 a.C. nel momento di massimo splendore da uno tzunami conseguente dall’esplosione del vulcano di Santorini. Dopo questo evento la civiltà minoica ricostruì i propri palazzi e si estinse definitivamente dopo l’arrivo degli Achei.




Simone Manini


1ASA


La civiltà minoica, a cura di Elena Dipace

                LA CIVILTA’ MINOICA


Il nome della civiltà Minoica è dato alla civiltà che si era sviluppata sull’isola di Creta, nel centro del Mediterraneo. La vantaggiosa posizione dell’isola favorì il sorgere della prima civiltà mediterranea (in mezzo al mare)e di un fiorente impero marittimo che dal mar Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva l’Egitto, la Siria e il mar Nero. La civiltà Minoica si suddivide in tre grandi periodi: periodo antico(3000 a.C. al 2000 a.C.)periodo medio(2000 a.C. al 1550 a.C.)e periodo tardo(1550 a.C. al 1050 a.C.).A scoprire e studiare la civiltà Minoica è stato Sir Arthur Evans che dagli inizi del '900 condusse degli studi che lo portarono ad acquistare un appezzamento di terra sull’isola: scavando sotto 10 metri di terra erano sepolti i palazzi reali della città di Festo e Cnosso. L’archeologo Sir Arthur Evans utilizzò per primo il nome di questa civiltà, che prima era sconosciuta. Una delle caratteristiche di queste società era la conoscenza dell’architettura grazie alla quale costruivano dei palazzi estremamente complessi e funzionali.


                                ELENA DIPACE



martedì 25 dicembre 2012

La civiltà minoica, a cura di Celeste Davi

La civiltà minoica si è sviluppata sull'isola di Creta che si trova nel mar Mediterraneo a sud-est della Grecia. La posizione geografica dell'isola favorì il sorgere della prima civiltà mediterranea e di un fiorente impero marittimo che dal mare Egeo controllava il commercio che raggiungeva l'Egitto, la Siria e il Mar Nero. A scoprire e studiare la civiltà Minoica fu Sir Arthur Evans, fu un archeologo inglese che nei primi anni del '900 comprò appezzamenti di terra sull'isola di Creta dopo aver condotto degli studi: cominciò a scavare e scoprì i palazzi delle città di Festo e Cnosso. Cronologicamente la civiltà Minoica visse dal 3000 a.C fino al 1000 a.C. Fu distrutta da uno tsunami intorno al 1500 a.C. conseguentemente all'esplosione del vulcano di Santorini. La civiltà Minoica ricostruì i palazzi ma non arrivò mai allo splendore di prima, venne estinta dal popolo degli Achei

La civiltà minoica, a cura di Jessica Bernardi

Il nome di civiltà Minoica è un nome dato alla civiltà che si era sviluppata sull'isola di Creta. La vantaggiosa posizione dell'isola favorì il sorgere della prima civiltà Mediterranea e di un fiorente impero marittimo che dal Mar Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva l'Egitto, la Siria e il Mar Nero, dove adesso sorge la città di Istanbul. La civiltà Minoica si suddivide in 3 grandi periodi. - Periodo Antico (3000-2000 a.C) - Periodo Medio (2000-1550 a.C) - Periodo Tardo (1550-1050 a.C) A scoprire e studiare la civiltà Minoica è stato Sir.Ivans che agli inizi del '900 condusse degli studi che lo portarono ad acquistare un appezzamento di terra sull'isola, scavando sotto 10 m. di terra erano sepolti i palazzi reali della città di Festo e Cnosso. L'archeologo Artur Evans utilizzò il nome di Re Minosse per dare un nuovo nome a questa civiltà che prima era sconosciuta. Una delle caratteristiche di questa società era la conoscenza dell'architettura grazie alla quale costruivano dei palazzi estremamente complessi e funzionali.

Visita alle collezioni civiche di Palazzo Te, a cura di Giulia Rebuzzi

Il 19 dicembre 2012 la classe 1ASA si è recata a visitare le collezioni civiche di palazzo Te a Mantova. Il professore di storia ci ha accompagnato. Le prime sale delle collezioni accoglievano i quadri della collezione Mondadori, seguita dalla sezione mesopotamica. La esposizione poi è proseguita con i reperti sulla civiltà egizia. Quello che mi ha attratto di più è stato un sarcofago il cui termine significa "che mangia la carne" , in legno, ricoperto con scritture geroglifiche e ornato da decorazioni raffiguranti vari elementi e simboli religiosi appartenenti alla civiltà egizia. Il sarcofago apparteneva a uno scriba : una volta aperto il grande sarcofago in legno si trovava un sarcofago di dimensioni ridotte rispetto al primo in oro in cui al suo interno giaceva il corpo del defunto ricoperto da delle bende di lino che servivano a conservare il corpo nel tempo. Successivamente abbiamo visto anche delle teste di faraoni in cui mancava il naso perché una volta che veniva eletto un nuovo faraone non si rifaceva la scultura ma si sostituiva la parte che non assomigliava al nuovo faraone: una di queste teste indossava una benda a righe blu e oro chiamata "nemes": blu perché rappresentava l’acqua del Nilo fiume di rilevante importanza per gli egizi, e oro perché rappresentava il colore della sabbia del deserto. In seguito abbiamo ammirato il piede di una dea della fertilità, la dea Uto, che in base alle dimensioni del piede si presume che fosse molto alta. Proseguendo la visita della mostra abbiamo osservato delle statuette dette ushapti che rappresentavano il faraone ed erano di diverse dimensioni e colori soprattutto verdi, blu e nere con scritture geroglifiche. Gli egizi ritenevano che fossero statuette che lavoravano al posto del defunto nell’aldilà. Poi abbiamo notato anche degli amuleti che si inserivano sopra il corpo del defunto perché lo proteggessero e gli portassero fortuna e ognuno di questi corrispondeva a un simbolo o segno dei geroglifici. Successivamente il prof ci ha mostrato i vasi canopi realizzati in pietra in cui in tempi remoti si contenevano le viscere del defunto. Abbiamo visto anche dei ciondoli di collane appartenenti alle dee e regine egizie e anche degli orecchini, in più erano esposti anche due statuette: una nera in legno liscio che sembrava appena realizzato perché era stata sottoposto a un processo di ceratura che consisteva nel pulire o immergere l’oggetto nella cera per renderlo liscio e lucido, l’altra statuetta invece raffigurava sempre il dio dei morti Anubi ma era realizzata in pietra. Veniva rappresentato spesso il Dio Anubi perché rappresentava il passaggio del corpo vivo a quello morto. L’ultimo reperto che abbiamo notato è stata una statuetta raffigurante il gatto nero che gli egizi consideravano sacro.

Una volta conclusa la mostra il prof. di storia ci ha mostrato le sale principali di Palazzo Te come la sala dei cavalli che Giulio Romano ha dipinto in modo che sembra che ti guardino, la sala dei Giganti, sala di Amore e Psiche, ogni affresco raffigura la storia di Psiche, sala dei venti, sala di Ovidio ,camera del sole, sala dei bassorilievi e sala dei Cesari.

Giulia Rebuzzi

mercoledì 12 dicembre 2012

La civiltà fenicia, a cura di Esther Antwi

I fenici sono un popolo di cui si ha notizia dal XXI secolo a.c. E visto che si parla del popolo dei fenici non è possibile identificare una civiltà contraddistinta da uno stato unitario: per cause ambientali e politiche le città della fenicia non si sono mai organizzate in un'unica entità. Il nome fenici deriva dalla parola PHOINIX e indicava un mollusco da cui ricavavano un pigmento rosso ottenuto tramite l'essiccazione e la polverizzazione del mollusco stesso, che veniva utilizzato come pregiata tintura. I fenici nella antica Bibbia vengono identificati con il nome di CANANEI o SIDONI della città di sidone. La culla della civiltà fenicia era la fascia di terra corrispondente allo stato del Libano. E rappresentava un transito tra l'occidente e l'oriente. La risorsa fondamentale della civiltà fenicia erano gli alberi di CEDRO che crescevano naturalmente in quella zona. Con il legno di di questa pianta produceva un materiale da costruzione eccellente perché era resistente e leggero, con questo materiale si costruivano navi infatti i fenici erano maestri nell'ingegneria nautica, avevano sviluppato delle conoscenze tecniche che applicate al materiale resistente permisero loro di solcare il Mar Mediterraneo e di resistere alle tempeste.

lunedì 10 dicembre 2012

I fenici, a cura di Filippo Caleffi

                                      

I FENICI sono una popolazione di cui si ha notizia dal XXI secolo a.C.La Fenicia è collegata al popolo dei cananei della PALESTINA che abitano la regione ononima del MEDITERRRANEO .



Benchè si parli comunemente di fenici non è possibile identificare  una civiltà vera e propria contraddistinta da un carattere unitario:per cause ambientali e politiche le città fenicie non hanno avuto modo di svilupparsi.



Il loro significato deriva dal termine PHOINIX che significava ROSSO PORPORA. Il popolo dei fenici era conosciuto nella Bibbia con il termine CANANEI dove è presente anche il nome di SIDONI dalla città di SIDONE. La culla                                                                 

della civiltà fenicia è la fascia di terra che oggi corrisponde allo stato del LIBANO


E rappresenta il transito naturale tra Occidente e Oriente .




Il popolo dei fenici utilizzava la risorsa naturale del Libano che era rappresent

ato

dall'albero di cedro da cui si otteneva un legno forte e resistente  che veniva usato nell' ingegneria nautica o Navale  da questa risorsa i Fenici traevano la loro forza perchè costruivano navi capaci di solcare il Mediterraneo. Era un popolo di commercianti intratteneva degli scambi commerciali in SPAGNA e nell' ITALIA peninsulare: SARDEGNA  SICILIA infatti i Fenici hanno fondato le citta di PALERMO e CAGLIARI









FILIPPO CALEFFI IB S.A


I fenici,a cura di Elena Dipace

I fenici sono una popolazione di cui si ha notizia fin dal XXI secolo avanti cristo. La civiltà fenicia è collegata al popolo dei Cananei della Palestina che abitano la regione omonima del Mediterraneo. Benchè si parli comunemente di Fenici non è possibile identificare una civiltà vera e propria contraddistinta da un carattere unitario: per cause ambientali e politiche le città fenice non hanno avuto modo di unificarsi. Il loro nome deriva dal termine PHOINIX che significava ROSSO PORPORA. Il popolo dei Fenici era conosciuto nella Bibbia con il termine Cananei dove è presente anche il nome di Sidoni, dalla città di Sidone. La culla della civiltà fenicia è la fascia di terra che oggi corrisponde allo stato del LIBANO, e rappresenta un transito naturale tra occidente e oriente. Il popolo dei fenici utilizzava la risorsa primaria naturale del Libano che era rappresentata dagli alberi di cedro da cui si otteneva un legno forte e resistente utilizzato nella ingegneria navale. Da questa risorsa i Fenici traevano la loro forza perché costruivano delle navi capaci di solcare il Mediterraneo. Il popolo dei Fenici era un popolo di commercianti che aveva degli scali commerciali nell’Italia insulare e in Spagna. Infatti i Fenici hanno fondato la città di Palermo e l’attuale Cagliari.


                                            ELENA DIPACE


La porpora

La porpora era in età imperiale il colore per eccellenza. Esso veniva estratto dai molluschi detti murici (o anche comunemente porpora). Per riuscire tingere anche solo una veste o una tunica occorrevano migliaia di esemplari. Per questo motivo era preziosissima e solo in pochi potevano esibire in pubblico questo colore.

tratto da : The Roman Hide Out

I fenici, a cura di Simone Manini

I fenici sono un popolo di cui si ha notizia dal XXI secolo a.C. Benché si parli comunemente del popolo dei Fenici, non è possibile identificare una civiltà contraddistinta da uno stato unitario: per cause ambientali e politiche le città della fenicia non si sono mai organizzate in una unica identità.


Il nome Fenici deriva dalla parola Phoinix e indicava un mollusco da cui si ricavava un pigmento rosso attraverso l’essicazione e polverizzazione del mollusco stesso che veniva utilizzato come pregiata tintura.


Il popolo dei fenici viene identificato con il nome di Cananei e con il nome di Sidoni dalla città di Sidone.


La culla della civiltà fenicia è la fascia di terra corrispondente all’odierno stato del Libano e rappresentava un transito tra l’Occidente e l’Oriente.


La risorsa fondamentale della società fenicia era rappresentata dagli alberi di cedro che crescevano naturalmente in questa zona che producevano un materiale da costruzione eccellente.


Con questa risorsa si costruivano le navi: infatti i fenici erano maestri nell’ingegneria nautica cioè avevano sviluppato delle conoscenze tecniche che applicate al cedro permettevano di ottenere delle imbarcazioni veloci e resistenti.


Il popolo dei fenici era un popolo di navigatori e commercianti.




Simone Manini


1ASA


I fenici, a cura di Giulia Rebuzzi

Nel XXI secolo a.C., nella terra di Canaan nei pressi del Libano si insediò una nuova civiltà: i fenici, una civiltà basata prevalentemente sul commercio.Si dedicavano a un’economia pastorale o specializzata nelle attività di navigazione e di commercio. Inoltre costruirono delle colonie che sarebbero diventate con il tempo i primi empori commerciali. I fenici non erano organizzati in uno Stato unitario bensì in un piccolo stato autonomo e non erano organizzati in un’unica entità. Il loro nome deriva dalla parola greca: Phoinix che indicava un mollusco da cui si ricavava un pigmento rosso utilizzato come tintura. La fascia di terra corrispondente al Libano veniva utilizzata come transito naturale tra occidente e oriente. La risorsa naturale dei fenici era rappresentata dagli alberi di cedro, questi alberi venivano utilizzati per la costruzioni di navi,erano maestri nell’ingegneria nautica. Altre scoperte dei fenici furono: il color porpora,misero per iscritto il suono delle parole dell’alfabeto,facendo corrispondere un segno scritto a ciascun suono della voce, fecero delle incisioni in avorio e inoltre furono i primi a gestire il commercio del papiro egiziano, dell’avorio e dell’oro e per finire esportarono il legno del Libano verso regioni come Egitto e Mesopotamia.

domenica 9 dicembre 2012

La civiltà fenicia, a cura di Giulia Malavasi

Del popolo dei fenici si hanno notizie dal XXI secolo a.C.

Benchè si parli comunemente di popoli fenici non è possibile identificare una civiltà contraddistinta da uno stato unitario; per cause ambientali e politiche la città della Fenicia non si soni mai organizzate in un'unica entità.

Il nome fenici deriva dalla parola “phoinix” e indicava un mollusco dal quale si estraeva un pigmento rosso attraverso la sua polverizzazione ed essicazione: se ne ricavava una tintura molto pregiata.

Il popolo dei fenici veniva identificato dalla Bibbia con il nome di Cananei ed erano conosciuti anche con il nome di Sidoni.

La civiltà fenicia occupava un territorio corrispondente all'odierno stato del Libano che rappresentava un transito tra l'occidente e l'oriente.

La risorsa fondamentale della società fenicia era rappresentata dagli alberi di cedro che crescevano naturalmente in questa zona e producevano un materiale da costruzione eccellente. Con questa risorsa costruivano le navi: infatti,i fenici, erano maestri dell'ingegneria nautica, cioè avevano sviluppato conoscienze tecniche che applicate al legno permettevano di ottenere delle imbarcazioni veloci e resistenti capaci di solcare il mar Mediterraneo.

I fenici, a cura di Andrea Morandi

I fenici sono un popolo del XXI secolo a.C. Benchè si parli comunemente di fenici non è possibile identificare una civiltà contraddistinta da uno Stato unitario: per cause ambientali e politiche le città della Fenicia non si sono mai organizzate in un'unica entità.Il nome "FENICI" deriva dalla parola PHOINIX e indicava un mollusco da cui si ricavava un pigmento rosso attraverso la essicazione e polverizzazione del mollusco, che veniva utilizzato come pregiata tintura. Il popolo dei Fenici viene identificato nella Bibbia con il nome di Cananei o Sidoni. La culla della civiltà fenicia è la fascia di terra corrispondente all'odierno stato del Libano e rappresentava un transito tra l'Occidente e l'Oriente. La risorsa fondamentale della civiltà Fenicia era rappresentata dagli alberi di cedro che crescevano naturalmente in questa zona, che producevano un materiale da costruzione resistente e leggero. Con questa risorsa si costruivano le navi: infatti i fenici erano maestri nell'ingegneria nautica, avevano sviluppato delle conoscenze tecniche che applicate al materiale permettevano di ottenere delle imbarcazioni veloci e resistenti, capaci di solcare mari e resistere alle tempeste. Il popolo dei fenici era un popolo di navigatori commercianti ed erano pacifici.

lunedì 3 dicembre 2012

La società dell'Antico Egitto a cura di Giulia Rebuzzi

Con il termine Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi lungo le rive del fiume Nilo fino alla sua foce nel Mar Mediterraneo. Questa civiltà fu la prima a scoprire la geometria e fu la prima a dare origine a uno stato unitario in cui il capo era il Faraone ovvero il figlio del dio Ra. Oltre alla comparsa
dell’ agricoltura e al papiro,una pianta che si trovava vicino al fiume, gli Egizi hanno rilevante importanza per la costruzione delle Piramidi che sono dei monumenti molto conosciuti costituiti da: 2 milioni di pezzi che pesavano 3 tonnellate l’uno e alte 146 metri con una base di 230 metri quadrati,inoltre la loro costruzione richiese 23 anni di lavoro. Queste piramidi erano le tombe del Faraone quindi quest’ultimo prima di morire doveva farsi costruire la sua piramide che alla sua morte sarebbe diventata la sua tomba. Nella società egizia era molto importante anche il sistema fluviale che consisteva nel ricostruire gli argini dopo l’esondazione, ridisegnare i confini dei campi dopo l’esondazione, nella costruzione e gestione delle infrastrutture e nel coordinare la navigazione.

Le popolazione dell'antico Egitto si associarono in distretti detti nomos e successivamente si divisero in due regni: Regno dell’Alto Egitto e Regno del Basso Egitto, poi questi due regni si unificarono e quindi nacque la grande civiltà dell’Egitto. Con il tempo si verificarono profondi mutamenti a tal punto che l’Egitto si divise in: epoca arcaica, Antico Regno, Medio Regno, Bassa Epoca.

EPOCA ARCAICA( 3100-2600)

Questa epoca è caratterizzata da l' unificazione dei 2 regni e dallo sviluppo della scrittura geroglifica

ANTICO REGNO(2600-2200)

Questo periodo è costituito da uno sviluppo dell’architettura, dell’arte,dell'astronomia,dell'arte plastica ( arte di costruire le statue ) 3 dallo sviluppo delle tecniche di imbalsamazione

MEDIO REGNO(2052-1750)

Questo regno è formato da: - uno sviluppo dell’ingegneria idraulica, uno sviluppo della letteratura e dell’arte una intensificazione dei contatti commerciali col Medio Oriente

NUOVO REGNO(1567-1075)

Questo è caratterizzato da una espansione territoriale e unacrescente importanza della donna nella società

BASSA EPOCA(1075-525)

Questo è costituito da perdita delle conquiste territoriali, debolezza economica e politica, frequenti invasioni

Lo Stato dell’Antico Egitto si caratterizza come una TEOCRAZIA( a capo dello Stato vi è un Dio: Il faraone. La gerarchia dell’Egitto era:

1-FARAONE 2-Scribi 3-Sacerdoti 4-Sudditi 5-Schiavi

IMBALSAMAZIONE

Gli Egizi credevano in una religione politeista, infatti credevano che dopo la morte esistesse un’altra vita. Proprio per questo motivo praticavano l’imbalsamazione che Consisteva nel fatto che gli Egizi conservavano il corpo morto attraverso la mummificazione. Per mummificare il corpo prima toglievano le viscere, poi lo avvolgevano con fasce di lino che permetteva al corpo di non decomporsi. Una volta mummificato lo mettevano all’interno di tre sarcofagi uno più piccolo, l’altro medio e l’ultima che era ornato di decorazioni e che cercava di avvicinarsi il più possibile all’aspetto del faraone. In seguito portavano il sarcofago nella piramide che il faraone si era fatto costruire e a fianco posavano dei vasi canopi in cui dentro c’erano le viscere del defunto, il corpo veniva ornato con amuleti che portavano fortuna al defunto, con gioielli e mettevano da mangiare e da bere in modo che potesse sopravvivere nell’altra vita. Prima che il defunto potesse andare nell’aldilà veniva effettuata la pesatura del cuore che se pesava come una piuma andava nell’oltretomba se invece pesava più della piuma il defunto veniva sbranato dal dio dall’aspetto di cane.

L'importanza del sistema fluviale nella società dell'Antico Egitto, a cura di Naomi Abbate

Per la società dell'antico Egitto ha un'importanza fondamentale il sistema fluviale. Fin dai tempi più antichi della storia dell'Egitto le popolazioni si insediano sulle rive del fiume Nilo, e si associano in distretti chiamati nomos che rappresentavano una regione geografica, un dipartimento o una zona territoriale. Tuttavia il fiume per essere utilizzato al meglio aveva bisogno di un'unica autorità che gestisse il sistema fluviale con queste funzioni: 1) ricostruire gli argini dopo ogni esondazione 2) ridisegnare i confini dei campi dopo le esondazioni 3) costruzione e gestione delle infrastrutture come i ponti 4) coordinare la navigazione. Proprio per queste esigenze vi era la necessità di avere un'unica autorità sopraintendente: da questo punto di vista il fiume ha rappresentato una forza aggregante. In un secondo tempo i nomos si uniscono in 2 grandi regni: il regno dell'alto Egitto, e del Basso Egitto. L'Alto Egitto è la regione verso la sorgente del fiume. Nella storia dell'antico Egitto riconosciamo un'epoca arcaica che va dal 3100 al 2600 in cui si verifica -unificazione dei due regni -scrittura geroglifica.

Naomi Abbate 1A-SA

domenica 2 dicembre 2012

Il fenomeno urbano nella civiltà mesopotamica a cura di Devid Cusini

La città serve per mantenere l’ordine sul territorio e difenderlo garantendo la sicurezza a gli abitanti. La città divenne il centro politico e religioso che estende il suo dominio anche nei villaggi agricoli. La differenza tra la campagna e la città consiste nel fatto che la campagna offriva beni,la città servizi.
Il centro urbano consisteva in una piramide a gradoni che si chiamava ziqqurat ed era il centro di collegamento tra il sovrano e le altre classi sociali. Attorno a queste piramidi abitavano i funzionari negli uffici amministrativi, ed erano presenti i magazzini per le merci e le officine artigianali. Nell'area della ziqqurat venivano trattati i grandi affari.

Le caratteristiche della società mesopotamica, a cura di Celeste Davi

Nella Mesopotamia le civiltà vivevano nelle Città Stato che venivano governate dal Re/Sacerdote che aveva la funzione politica e religiosa. Il cuore della città era la Ziggurat che era una struttura piramidale a gradoni, costruita con grossi blocchi di mattoni; Aveva tre funzioni: la prima era quella politica e amministrativa, la seconda era quella commerciale (si teneva anche il mercato ) e la terza era quella di granaio. Una delle prime popolazioni che occuparono la Mesopotamia furono i sumeri seguiti  dai babilonesi.

Davi Celeste 1A SA